San Severino di Centola

Affascinante, suggestivo, misterioso. Il borgo di San Severino di Centola nasce nella zona meridionale del Cilento, nel cuore del Parco Nazionale.

La posizione particolarissima, su uno sperone, e il fatto di essere completamente abbandonato ne fanno una meta turistica tra le più particolari ed originali del territorio.

Il borgo è di origine medievale, risalente al X-XI secolo e conserva tracce di diverse epoche storiche, che ci portano naturalmente fino al XX secolo.

San Severino di Centola venne infatti abbandonato a partire dal 1888, con la costruzione della linea ferroviaria Pisciotta-Castrocucco, anche se fino al 1977 in pochi hanno continuato a viverci.

 

Secondo le fonti storiche esistenti il primo insediamento urbano venne fondato nel VII secolo ad opera di mercenari bulgari emigrati con il loro principe Aztek.

Nel corso di questo periodo venne eretta la torre di avvistamento, con i resti visibili dall’alto, e alcune abitazioni.

I Normanni e gli Svevi contribuirono a modificarne lo skyline costruendo fortificazioni come le cinta muraria.

Dal XV secolo, con l’arrivo degli Aragonesi, si assiste ad un periodo di decadenza ed abbandono.

Percorrendo i suo antichi sentieri possiamo ammirare ciò che resta delle abitazioni, della chiesa a picco sullo strapiombo della gola del Tragara, della torre d’avvistamento.